sabato 25 luglio 2015

La mia esperienza alla Festa della Lavanda a Tuscania

Festa della Lavanda a Tuscania
 Tuscania città della Lavanda
La mia esperienza a Tuscania città magika...

La Vita ogni giorno dispensa doni a piene mani, 
il più è saperli cogliere!

Lo strumento a mia disposizione per cogliere doni e poterli offrire ad altri è il cibo e tutto quanto lo riguarda.

 La mia partecipazione alla Festa della Lavanda a Tuscania è stata una grande occasione per poter utilizzare questo strumento per creare relazione. “Il cibo è relazione e crea relazione”, il cibo è un meraviglioso strumento che mette in comunicazione i cuori, le genti, i luoghi; intreccia progetti, storie passate, presenti e future. Io mi occupo di cucina da sempre, il mio lavoro include tutti i passaggi riguardanti il cibo, dalla terra, alle relazioni, alle implicazioni del consumo di un cibo anziché un altro.. sono arrivata a Tuscania grazie ai miei preziosi aiutanti in cucina, i fiori! La mia specialità è fare cucina naturale con le erbe spontanee e con i fiori, la mia è una cucina piena d’amore, ho cucinato interi menù con le rose, con i fiori spontanei, e per l’occasione mi è stato chiesto di impreziosire ogni mio piatto con la lavanda.. che proposta meravigliosa!!  

La lavanda è una pianta speciale che va dosata sapientemente; è stato bellissimo poterla avere come aiutante unica e particolare! Sono uno chef itinerante e presto attenzione al biologico, all’etica e alla filiera corta, e così per le mie preparazioni ho utilizzato la ricotta fatta da un pastore autoctono, l’olio della zona, i ceci laziali, le melanzane dell’orto del Giardino di Filippo, il pane preparato dal fornaio del paese, la farina di Varia. Come una brava massaia ho utilizzato quel che c’era a mia disposizione, ciò che la stagione offre e soprattutto ho cercato di valorizzare i prodotti locali!

Il mio sguardo verso il viterbese si è focalizzato grazie all’incontro con la dott.ssa Francesca Durastanti (Consulente agonoma con uno sguardo volto al sociale) e all’amica dott.ssa Chiara De Santis (psicologa dell’età evolutiva, “mamma” del “Giardino di Filippo” ) in occasione di una cerimonia per il ritiro di un premio ottenuto grazie ad un progetto di agricoltura sociale. Quando ci si occupa di progetti nel sociale ci si riconosce da subito e si coglie al volo la possibilità netta e concreta di poter collaborare e insieme creando bellissime sinergie dar vita ad opportunità non casuali.

    Ci siamo date appuntamento a Tuscania per la “Festa della lavanda”  e così è stato!


Chiara mi ha messa in contatto con Maria Scriboni della C.R.I., entrambe lavorano a favore  della comunità locale tenendo vive relazioni e rapporti sul territorio, operando per creare sempre più interesse riguardo le bellezze della speciale terra che abitano e amano fare in modo che le relazioni, anche con l’esterno, possano portare innovazione, interesse, ricerca delle tradizioni e possibilità di nuovi sviluppi. Il conoscermi  ha suscitato in loro l’idea di una mia presenza operativa in questa bellissima festa!

Per la Festa della Lavanda si è pensato di dare un valore aggiunto alla già preziosa lavanda mostrando come con grande semplicità , ma con accortezza, sia possibile utilizzarne le spighe del fiore viola non solo in cosmesi e in profumeria, ma anche in cucina, dove i suoi profumi e i suoi aromi possono impreziosire i piatti più semplici e compiacere i palati più esigenti!

Al mio arrivo, Tuscania, che è una piccola cittadina ridente, mi ha lasciata a bocca aperta per la bellezza con la quale si mostra al forestiero. 

Ho avuto modo di visitare Tuscania, di passeggiare per le sue vie, ho visto la vita in movimento, il mio sguardo era attratto dai banchetti ospiti alla manifestazione, ognuno offriva particolarità a base di lavanda, cosmesi, mazzi di lavanda, distillati, acque profumate, cuscini, oggettistica, fusi, piante e laboratori.. le persone erano felici, curiose, attratte da cotanta bellezza, giovani donne bellissime vestite da “lavandine” distribuivano piccoli mazzetti di lavanda, giocolieri, cantastorie, musici, l’aria era vestita a festa e si poteva respirare a pieni polmoni il profumo estasiante della regina della festa, lei: la lavanda!



Durante la manifestazione sono stata ospite alla tavola della C.R.I. seduta accanto alle crocerossine in veste azzurra d’alta ordinanza e a Maria ” la donna in rosso della C.R.I.”, in compagnia dei ragazzi del “Giardino di Filippo” e degli operatori che sotto la torre in piazza avevano appena dato vita a laboratori di strada, ovvero l’”Orto salotto” e il restauro mobili, ed è stato emozionante! Grazie!

Per i miei “laboratori” di cucina mi avrebbe fatto da corollario un sito del tutto speciale, la hall del Teatro Rivellino.. mille luoghi avrebbero potuto ospitarmi e offrirmi una location attrezzata per cucinare, senza tralasciare il fatto che Tuscania ospita la Boscolo Etoile, eccelsa scuola di cucina, eppure è stato un grande onore per me poter allestire il mio laboratorio mangereccio a base di lavanda nel luogo più “spettacolare” di Tuscania, il Teatro Rivellino!
                                Una concessione del tutto straordinaria!!!


Abbiamo allestito un laboratorio degustativo dentro al teatro, poi ci siamo spostati al suo ingresso come ad invitare le persone ad incontrare nuovi gusti.. le persone hanno avuto la possibilità di assaggiare crostini alle melanzane e lavanda; fingher food alla ricotta fresca nostrana al profumo di lavanda; semolini miele e lavanda; bruschette al buon olio di Tuscia e lavanda ; crema di ceci alla lavanda su piadina romagnola alla lavanda; sciroppo alla lavanda accompagnato da biscotti fioriti al profumo di lavanda; smoothi melone e lavanda. Tutti i profumi e i sapori erano ben calibrati, è stato bellissimo poter vedere il sorriso accendersi sul volto di coloro che hanno potuto assaggiare questi cibi..

Ho avuto ospiti speciali che si sono avvicinati alla mia postazione sulla soglia del Teatro e hanno gustato
 le mie piccole prelibatessen. 

Come non citare la gentile consorte del sindaco di Tuscania, i consorti De Santis, oppure i soci del Lions Club, Saverio Senni che con la sua “Sagra dello sputo del nocciolo di ciliegia” mi ha riempita di gioia ( sono 3 anni che la propongo a destra e a manca ricevendo come risposta tenui sorrisi..), come anche un musicista (Antonio) che la sera stessa avrebbe diretto un’opera a Castel S.Angelo, eppoi i ragazzi restauratori e fautori dell’”Orto salotto del Giardino di Filippo”, e infine, ma non ultimi, tanti altri che mi han risposto con la luce sul volto man mano che l’aroma della lavanda si espandeva nelle loro papille! 
La gioia riempie ancora il mio cuore al solo pensarci!

Pur essendo in uno splendido luogo atto ad ospitare meravigliosi spettacoli, la mia performance non è stata uno show cooking, non è stata un corso di cucina, non un semplice buffet, ma una vera e propria condivisione di saperi e di sapori, semplici e autentici!

Tuscania è una città moderna vestita con pietre e ciotoli antichi, le sue vie in porfido, i suoi sottopassi, le “scorciatoie”, le piccole botteghe, le librerie tematiche con libri preziosi e ben curati (una vera tentazione per me..) , i ristorantini, i giardini, i concerti, le vedute, le torri, il castello, le chiese.. mi sono innamorata di questa cittadina e del sorriso della sua gente! Qui mi sono sentita accolta e avvolta, le persone con cui ho collaborato, gli ospiti e tutti coloro coi quali ho interagito son stati gentili, pronti a sperimentare il nuovo, fiduciosi, aperti, è stata una gioia far parte di questa bellissima festa di Tuscania!  Spero di potervi tornare presto.

Un grazie speciale va a Chiara del Giardino di Filippo e  a Maria della C.R.I. che hanno voluto e sostenuto la mia partecipazione alla Festa della Lavanda organizzando a distanza la mia partecipazione ospitandomi, ai ragazzi del Giardino di Filippo con i quali mi sono trovata meravigliosamente, infine grazie al Comune di Tuscania per il patrocinio e al direttivo del Teatro  Rivellino per l’ospitalità e l’accoglienza!

Evviva la Lavanda! Evviva Tuscania! 
Evviva noi!

Un abbraccio di vero cuore, Beatrice Calia

Beatrice Calia è l’Erbana.
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Docente e chef “fuori dal comune” di Cucina Natural Green, i miei aiutanti sono le amiche erbe, le acque, i prodotti della Terra, ovvero “i Semplici.  Ho abbandonato la ristorazione classica per amore verso Madre Terra e perché sono troppo selvatica per resistere chiusa in 4 mura senza il sollievo della presenza dei mie amici alberi.. Conosco il cibo dalla terra alla tavola, collaboro con agricoltori e con alcune Fattorie Didattiche presenti su tutto il territorio nazionale. Da sempre cucino nel rispetto della Natura con erbe, fiori, frutta e verdura sia coltivati che selvatici. Il mio lavoro è fondato soprattutto sul fare laboratori, conferenze e dimostrazioni  per la diffusione della Cultura del buon Cibo, e la custodia del territorio e delle sue particolarità. Il cibo per  me è Vita-Nutrimento-Benessere.    Il nostro corpo è un amico troppo prezioso per non prestare attenzione a ciò che scegliamo di acquistare, cucinare e mangiare… Collaboro con medici e professionisti della nutrizione  per valorizzare i principi della sana alimentazione, in particolare mi dedico anima e cuore al progetto legato ai "Semplici meravigliosi aiutanti nel nostro quotidiano" che porto avanti con la Dott.ssa Cali Carmela Patania. 

Autrice del libro manuale “L’Erbana una selvatica in cucina” ed. Zem, preziosamente accompagnato dalla benedizione, prefazione e disegni dell’amico e maestro Libereso Guglielmi

martedì 7 luglio 2015

L’Erbana, una selvatica in cucina

Livia Elena Laurentino intervista Beatrice Calia l’Erbana che presenta il suo nuovo libro

Articolo scritto da Beatrice Calia 

Livia- innanzitutto un grazie a tutti coloro che sono presenti, che sono venuti qui perché sapevano di questo appuntamento e a quelli che sono capitati qui per caso. Siamo qui a presentare l’ultima fatica editoriale, perché Beatrice Calia non è al suo primo libro..
Beatrice è qui al Food&Pastry non solo per presentare il suo libro, ma in questi giorni terrà anche dei laboratori didattici per i bambini.
Beatrice Calia e Livia Elena Laurentino
Beatrice Calia e Livia Elena Laurentino
La prima cosa che vogliamo introdurre, intanto è presentare Beatrice, alla quale diamo il buon giorno, e le chiediamo perché lei è l’Erbana? Perchè il nome ERBANA? Cosa centra con la cucina?
Beatrice – buongiorno a tutti, benvenuti e ben trovati. L’Erbana è il nome che mi è stato dato e che porto con grande onore e fierezza. Nasco come chef, ma ho anche una grande passione per il “mondo verde”, per le erbe, per la Natura. Conosco le erbe nella loro completezza, sia nel loro utilizzo in cucina che nelle loro qualità medicamentose, e per di più le conosco in vivo, ovvero nel loro habitat naturale, soprattutto nei prati e nei boschi. Delle piante conosco le segnature celesti e terrestri, e i vari modi di utilizzarle, le sento, le percepisco, le amo, le uso.. il nome ERBANA mi è stato dato come segno di riconoscimento da una anziana donna di potere e di guarigione, una vecchia Signora che ora non c’è più, grande conoscitrice della Natura e dei suoi segreti. Son fiera e anche un po’ gelosa di questo nome che sento tanto mio.. ecco perchè ho chiamato il mio modo di cucinare “Cucina Natural Green” perché nel mio far cucina vengo aiutata dall’uso delle erbe spontanee e dei fiori, la mia cucina senza di loro è insulsa…
Livia- Tu hai già scritto dei libri e non solo di cucina, perché hai tantissimi interessi, oltre alla Natura che forse è quella che più ti affascina e più è in te anche, però questo libro che si chiama “L’Erbana una Selvatica in Cucina”, è quello a cui tieni di più. Perché?
Beatrice – Ci tengo in particolar modo perché mi rappresenta, sono io, sono io con le mie amiche erbe, e quindi in questo libro, non ci sono solo ricette, non ci sono solo erbe, c’è un modo di vivere e c’è tutto l’amore che ho nei confronti di Madre Terra, e c’è soprattutto il fatto che c’è quasi un voler stimolare le persone a ricominciare a cercare il contatto con la Terra. Quindi in questo libro, attraverso ciò che ho imparato e che mi è stato insegnato nei miei 46 anni di Vita, ho messo tutto quello che so, una parte di quello che so, ciò che credo sia importante trasmettere, ciò che mi è stato insegnsto dalla mia nascita ad oggi legato alla Terra e al nostro benEssere.
Tratto dal libro: “Questo libro è il mio grazie a Madre Natura per le meravigliose esperienze che mi sa donare ogni volta che mi trovo avvolta nei suoi elementi. Ho messo per iscritto ciò che ho imparato dal momento in cui ho saputo ascoltare le erbe e i gli splendidi fiori. Quando vado per prati col mio cestino sottobraccio mi sento libera, felice, ricca ed appagata. Vi invito a farlo, solo così comprenderete ciò che scrivo. Avrei potuto far carriera in qualche cucina rinomata, ma aimè, le cucine son prive di alberi e hanno le pareti! Passeggiando nel Verde mi sento come le erbette che incontro, inutili agli occhi dei molti, ma preziose e uniche. Mio padre mi chiamava “Selvatica”, difatti immersa in Natura so di essere a casa. Venite con me, vi porto nel mio viaggio tra Cucina e passeggiate alla scoperta delle amiche  erbe, vi mostrerò i colori, i sapori e i profumi della Cucina Natural Green impreziosita dall’uso di erbe, spezie e fiori. Ci divertiremo!”
Livia- come accade nei libri, nelle prime pagine ci sono i ringraziamenti alle persone care e agli amici, tu nomini Libereso Guglielmi come maestro e amico, quindi è una parte importante in questo libro, vorrei che t ci spiegassi chi è.
Beatrice- Libereso è un caro amico e maestro, poterlo conoscere è un grande privilegio, i suoi occhi esprimono tutta la sua grandezza e bellezza, è un uomo di grande cuore e conoscenza. Viene chiamato “il giardiniere di Calvino” perché in giovanissima età è stato allievo di Mario Calvino, il padre di Italo, e lui è il più grande botanico che in questo momento abbiamo in Italia, ma possiamo dire anche a livello europeo, perché ha lavorato tanti anni a Londra e ha una grandissima conoscenza diretta della Natura e delle sue preziosissime piante e erbe.
Lui vive a Sanremo, è una creatura meravigliosa, figlio di un esperantista, uomo luminoso, vegetariano da 3 generazioni, ci tiene a dirlo, difatti proprio lui dice: “non possiamo interessarci alla Terra e al mondo delle erbe e dimenticare che gli animali sono i nostri fratelli!”. Quindi lui ci tiene tantissimo! Grande Libereso!!! Capita che lavoriamo insieme, facciamo delle cose insieme, quando accade io mi sento una bimba e so di essere fortunata perché è come stare sotto le fronde di un albero antico, non me ne voglia Libereso, non gli sto dando del matusalemme, è solo che lui è veramente un pozzo di conoscenza e di grandissima umanità, e la sua vicinanza nutre.. lui ama lavorare con i bambini ed è più selvatico di me, è un grandissimo conoscitore di erbe, di piante, di giardini, di semi, e quello che so, quello che mi ha insegnato, e che sto cercando di mettere in pratica sempre, e di diffondere, è che non importa quanto sappiamo, basta fare dei piccoli passi, lui dice:”Non conosci le erbe? Cerca di conoscerne almeno una alla settimana, l’anno è fatto di 52 settimane, a fine anno ne conoscerai 52!”, semplice, ma non fa una piega! Matematico Watson.. e quindi dice “partite piano piano..”, e tratta tutti noi come se fossimo dei bambini, e quindi per me è un maestro meraviglioso! Di una grande semplicità, cuore e conoscenza, ecco perché per me è un vero maestro: “ sa, fa, è” . Ha scritto diversi libri sull’uso in cucina delle amiche erbette, dicasi alimurgia, uno fra tutti è “Mangiare il giardino” e a Sanremo insieme abbiamo orchestrato “Il prato nel piatto”, una serie di incontri mangerecci erbivori e floreali. Lui dice che le erbe le possiamo mangiare tutte, Carlotta di ReMida sorride quando Libereso dice “le assaggi, se non ti piacciono non le mangi..”, io sono un po’ più cauta, i tempi son diversi e ho meno anni ed esperienza di lui, lui le ha veramente mangiate tutte e ne conosceva pregi, pericoli e antidoti, e malgrado le sperimentazioni anche a volte spericolate, lui c’è, è vivo e vegeto. Io sono quella che dice “mangiate solo quelle di cui siete sicuri, non si mettono in bocca fiori, erbe e frutti così, con le erbette non si scherza, non è un gioco, e Madre Natura sa il fatto suo!”.
Quando vado in scampagnata coi bimbi gli insegno la pericolosità di alcune bellissime piante e gli svelo i segreti per riconoscere quelle pericolose, i segnali che emanano sono inequivocabili! Per prati e boschi tengo ben a mente ciò che il maestro mi ha insegnato, lo stimo e lo amo molto!
Beatrice Calia con Libereso Guglielmi
Beatrice Calia con Libereso Guglielmi
Livia- io il libro l’ho letto velocemente, però l’ho letto tutto, e ho pensato di definirlo come “una piccola enciclopedia emozionale” perché raccoglie tante cose, quindi soprattutto in maniera molto semplice e accessibile spiega l’uso delle erbe, quindi perché forse la tua esperienza con i bambini ti ha portato a questo linguaggio molto immediato.
Beatrice- sì, secondo me l’uso delle erbe e del buon cibo in cucina deve essere alla portata di tutti, perché mangiamo tutti e tutti i giorni, per di più più volte al giorno! Quindi io faccio degli ABCDari, nel senso che non insegno mai qualcosa che non ho sperimentato su di me, non do mai una conoscenza vuota, ciò che io trasmetto è perché l’ho vissuto, quindi emozionale perché il cibo mi ha salvato la Vita più di una volta, le amiche erbe sono state un grande sostegno che mi hanno permesso di essere qui oggi e qui tutto deve essere semplice, tutto è così emozionale perché io racconto quello che ho vissuto, quello che vivo, ciò che sono. Quando io cucino, faccio dono di ciò che sono, di ciò che so, quindi emozionale perché ho sempre questa predisposizione, per me la trasmissione è proprio un qualcosa che parte dal cuore, è per questo che è emozionale.
Livia- Torniamo un attimo all’argomento dei bambini che so che a te è molto caro, e io faccio un piccolo appunto: i bambini oggi sono molto tecnologici, crescono con l’Iphone però spesso non hanno mai visto una mucca dal vero o non conoscono il nome del fiore che calpestano mentre camminano o mentre giocano a pallone.. quanto è importante per te coltivare i bambini?
Beatrice- bella l’espressione “coltivare i bambini”!! Per me è importantissimo perché i bambini sono immediati, veri, spontanei, curiosi. Imparano subito e hanno voglia di imparare! Mi fanno una grande tenerezza, spesso mi ritrovo in Natura con i bambini delle scuole, insieme andiamo in passeggiata, cucino con loro, insieme facciamo la cucina senza fuochi, e molte volte loro portano a casa quello che abbiamo cucinato. Io vado nelle scuole a insegnare ai bambini e mangiare la frutta e la verdura, sono la signora delle verdure, arrivo con i cesti con la frutta e le verdure, e loro, quando cuciniamo insieme a volte portano a casa le cose che prepariamo dicendo :” secondo me il mio papà questo cibo non lo conosce..” e mi si stringe il cuore perché magari si tratta di una rapa rossa, di una mela renetta, di un lupino.. e penso al peccato che ce ne siamo dimenticati!
I bambini sono meravigliosi, e sono loro poi che insegnano ai loro genitori!
Quindi: evviva i bambini!!! Loro hanno voglia di imparare.
Durante FoodyShow, il laboratorio di Food&Pastry gestito da Beatrice Calia e ReMida
Durante FoodyShow, il laboratorio di Food&Pastry gestito da Beatrice Calia e ReMida
Livia- nella tua cucina tu fai grande uso non solo di erbe, ma anche di fiori, fiori di cui tu utilizzi non solo i petali a livello ornamentale. Qual è l’uso, l’utilizzo che tu ne fai? I piatti spesso sono abbelliti con i petali, sono edibili e si possono mangiare, ma tu vai oltre..
Beatrice- se io raccolgo un fiore o un erba lo faccio sempre con cognizione di causa, molto spesso li raccolgo per mangiarli, per nutrirmi della loro bellezza e vibrazione armoniosa. Non raccolgo mai un fiore o un erba per poi gettarlo.. la loro bellezza è sacralità, è Vita, è armonia e dono, dono d’amore di Madre Terra. La Natura è vestita a festa con i suoi fiori e con le sue innumerevoli e meravigliose erbe. Loro portano nella nostra vita la bellezza, il profumo, la vitalità, e il nostro mangiarli, il nostro cibarcene, il farli diventare noi serve proprio per portare in noi le vibrazioni alte che hanno le Selvatiche. Quindi le erbe e i fiori, soprattutto i fiori, sono carichi di vitalità. Io li prediligo spontanei, perché nel mondo della floricoltura purtroppo sui fiori vengono usati tantissimi veleni, e se noi ce ne cibiamo, li mangiamo attraverso i fiori coltivati, quindi, o conosciamo veramente chi li coltiva, o è meglio andare a erbette o farli crescere sui nostri davanzali di casa. Se qualcuno di voi ha voglia di andare a erbette, io sono disposta ad accompagnarlo, mi diverte molto  e possiamo imparare insieme i fiori che si mangiano! Quindi per me mangiare il fiore è portare dentro di noi una memoria ancestrale, e si raccolgono sempre con una grande gentilezza, senza strapparli, la Natura si dona, ma quando noi raccogliamo è da fare con gratitudine, solo così inizia uno scambio, è un bel linguaggio!
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Livia- molti come noi che vivono in città, in una città come Bologna, una città grande e abbastanza trafficata, stavamo pensando “..e, sì, bello quello che ci racconta Bea,però dove? Come possiamo insegnare ai bambini? Come possiamo imparare noi ad andare a raccogliere le erbe?”. A parte quello che hai accennato tu che puoi fare delle passeggiate guidate e possiamo quindi venire e farlo con te, uno che vuole cominciare a fare, a dedicarsi un po’ alla Natura, cosa fa?
Beatrice- il contatto con la Natura per me è di fondamentale importanza ed è giunto il momento di riconnetterci ad Essa..  Troviamo il tempo, ritagliamocelo, per evadere e rigenerarci a contatto con la Natura! Se vuoi conoscere le erbe premetto che pensare di  conoscerle solo dai libri non è abbastanza.. è un buon passo perché io leggere lo consiglio sempre! Però bisogna andare lontano dal traffico cittadino, iniziare solo dalle erbe che conosciamo, contattare e farsi accompagnare da persone che le conoscono. Mi raccomando, nei parchi non si va a raccogliere le erbe, ci sono dei regolamenti ben precisi e poi attenzione alle piante protette!! Un consiglio importante è che voi non andiate nelle zone di traffico cittadino. Noi abbiamo delle colline meravigliose, io lavoro a Rocca Corneta nel comprensorio  del Corno alle Scale e anche nei pressi del Monte delle Formiche, lì ci sono dei posti speciali dove poter andare ad erbette. Io sono una selvatica e sono itinerante, se volete seguirmi c’è il mio sito, la mia pagina face book, ci sono i miei riferimenti. Son fiera di comunicarvi che sto lavorando a un grande e bellissimo progetto con la dottoressa Carmela Patania, grande erborista e conoscitrice dei Semplici, il progetto tratta proprio dell’uso dei Semplici per il nostro benEssere quotidiano, alla portata di tutti con semplicità e immediatezza.
Con l’arrivo della primavera le biblioteche mi chiamano per lavorare insieme, i laboratori che proponiamo riguardano le amiche erbe. Con grandi e piccini andiamo nei parchi cittadini a conoscere le erbe spontanee e mangerecce che crescono sui marciapiedi, ai bordi strade, nei parchi delle nostre città, i bambini hanno voglia di imparare, e la cosa interessante è che di solito partiamo con un laboratorio per bambini e poi i genitori dicono:” ..e noi?”, e così, la mattina laboratori coi bambini e nel pomeriggio laboratori con genitori e nonni! Tutti noi in questo momento sentiamo la necessità di riconnetterci con la Natura e conoscerla. Quindi andate all’aria aperta, recuperate uno spazio del vostro tempo per andare a conoscere le amiche erbe, è fondamentale!!
Livia- Adesso entriamo un attimo nel merito del libro che è come dicevo una piccola enciclopedia, che contiene un capitolo che a mio avviso è interessante, si intitola:” Grandi-piccoli accorgimenti che fanno al differenza”, trattasi di un paio di pagine dove tu dai dei suggerimenti pratici molto utili.
Beatrice- per me cucinare è una cosa seria! Sento la responsabilità di coloro che siederanno alla mia tavola e credo che occorra consapevolezza nel nutrirsi. In questo piccolo capitolo parlo dell’importanza degli ingredienti basilari che utilizziamo ogni giorno. Per esempio il sale, per me il sale è importante, consiglio di usare il sale di salina, asciugato al sole, carico di sole e di mare, non uso un sale di roccia perché andare a togliere il sale dalle caverne di Madre Terra mi sembra eccessivo, le togliamo già così tanto.. quindi preferisco lasciarlo in Natura. Vedo la Terra come un grande corpo con i suoi elementi vitali ed essenziali.. possiamo disporre di un ottimo sale di Cervia, è un sale dolce, carico della memoria di ciò che è stato, il sale è portatore di memoria, di cristalli, di storia.. poi parlo dell’olio, prediligo l’olio evo, l’extravergine d’oliva, che non è un condimento, ma un nutrimento, un vero e proprio alimento, per cui deve essere buono, dovete sapere da dove viene, chi lo ha fatto, chi ha coltivato quelle olive e chi ha spremuto quell’olio. Andate a cercarvelo, è un cibo troppo prezioso per accontentarsi di comprarlo da uno scaffale qualunque in anonimato! In questo capitolo parlo dei cibi che per me devono essere di stagione, a km 0, ecosostenibili, etici, biologici, perché se non smettiamo di spruzzare le nostre piante, le amiche api non ce la faranno più, e senza le api, spero sia chiaro a tutti, è un casino! Passatemi il francesismo, son appena tornata da Sanremo che è a due passi dalla Francia e quindi.. scherzi a parte, è giunto il momento di dare questi consigli, di ricordare che è ora di apprendere e mettere in pratica dei nuovi stili di vita, semplicemente possiamo partire dal sorridere, cioè, ricordiamoci di sorridere, è un movimento, aprire la bocca e sorridere, perché è l’inno alla Vita! Come fanno le piante, no!?!? Immaginate un bel fiore, un fiore sorride costantemente, nel portamento è bello, ricordiamoci che siamo come fiori, che siamo un sorriso, già un sorriso cambia la vita, ricordiamoci che siamo ciò che siamo, ciò che mangiamo, ciò che pensiamo. Ricordiamoci di esser grati di ciò che ci circonda, e voi direte:” cosa cavolo centra questo con la cucina?”, centra, centra.. se quando voi cucinate siete sorridenti, grati, centrati, il vostro cibo sarà meraviglioso! Anche se fosse una “semplice” insalatina. Se voi siete accigliati, arrabbiati, scontrosi e tristi, quel cibo sarà veleno! Potrebbe essere il piatto più bello, più buono, ecc. però non lo digerirete! La predisposizione d’animo farà la differenza! Noi possiamo fare la differenza! Meditate gente, meditate..  il cibo è il grande potere che ognuno di noi ha per prendersi cura di sé stesso, perché il cibo, Ippocrate diceva :” Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”, noi possiamo ritornare a questo, il potere che noi abbiamo è il potere di comprare cibo sano, cibo vitale che ci fa bene, che ci fa star bene, e attraverso la scelta di ciò che decidiamo di comprare, cucinare e mangiare, noi possiamo stare bene e fare del bene al nostro meraviglioso pianeta Terra! Quindi questo è importantissimo, e soprattutto, se noi partiamo tutti quanti col dedicare del tempo in maniera mirata a quel che mangiamo, ecco che tante cose cambiano, perché nella vitalità riacquistiamo benessere, buon umore, e tutti siamo più felici e contenti! Appagati, nutriti, sani!
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Livia- è un po’ questo il messaggio del libro, che non è solo, come abbiamo detto prima, un libro di ricette? Anche se adesso le ricette vanno molto di moda.. non potevano mancare, ma tu le hai scritte in chiave “Erbana”..
Beatrice- non ho fatto una premessa: io sono figlia di ristoratori, i miei genitori hanno sempre avuto dei ristoranti, sono cresciuta nei ristoranti, mi hanno mandato a fare la scuola alberghiera a Riccione 30 anni fa, 32, 33… poi ho lavorato con chef importanti, ho fatto la gavetta e la trafila da chef. Ho lavorato nelle cucine con chef belli impegnatici.. all’epoca, da giovincella ho anche lavorato con gli allora chef del Diano, ho iniziato sulla buona strada, e poi ho deciso che quella cucina così detta tradizionale, non era la mia cucina, non mi aggradava, non mi dava gusto né soddisfazione. Amo dire che nelle cucine ci son troppe pareti e mancano gli alberi, mi sento soffocare e non sopporto gli odori impregnanti che si insinuano nella mia pelle.. amo i profumi, l’aria fresca, i grandi spazi aperti, la compagnia di alberi, piante, fiori! Questo è ciò che realmente mi ha condizionato nelle mie scelte di vita lavorativa e famigliare. Sono vegetariana da oltre 30 anni, spesso vegana, anche quando il termine non era ancora stato coniato, ma mai dichiarata, sempre libera. Venendo dalla cucina tradizionale ed essendo io una mezzosangue tra Romagna, Puglia ed Emilia, ho trasformato la tradizione,e l’ho ricreata in chiave Erbana, l’ho trasformata e fatta mia! Pian pianino ho sostituito alcuni ingredienti, ne ho aggiunti dei nuovi, poi li ho alleggeriti, poi ad un certo punto ho proprio deciso di inserire anche la Natura con la sua selvatichezza data dalle erbe e dai fiori spontanei. Le ricette che ho riportato nel mio libro sono le ricette delle mie famiglie, quella di nascita e quella allargata, ricette della nostra tradizione, rivisitate, trasformate, non ci sono ingredienti industriali, sbiancati, trattati chimicamente, cibi spazzatura,,,,,, c’è sempre una materia prima buona, ricercata, di primissima qualità perché diverrà noi! Ci ho tenuto a trascrivere le mie ricette perché io da sempre sono generosa, generosa come una Selvatica, ho sparso ricette ai 4 venti e vengono utilizzate da tante persone in lungo e in largo con grande successo e soddisfazione, e ne sono felicissima, visto che sto cambiando, che cresco e mi muto, le ho volute mettere tutte per iscritto così donandole a voi, mettendole per iscritto io posso proseguire il mio viaggio di crescita e fare nuove conoscenze ed esperienze.
Qui ho riportato buona parte del mio bagaglio culturale, quello che ho imparato e creato ascoltando e conoscendo Madre Natura, quindi come dono mi è arrivato e come dono prende forma e viene a voi!
Tratto dal libro:” Il cibo permette di  sperimentare più gioia nella propria vita. Alcuni cibi sostengono il nostro corpo, altri danno energia alla nostra mente, e altri ancora  nutrono la nostra anima. Il consiglio è quello di assumere quanti più cibi vitali possibili. Quando andate a fare la spesa chiedetevi se quel cibo possiede ancora vitalità o se è semplicemente un cibo vuoto!! È necessario consumare frutta e verdura freschi, non ossidati, colti da poco tempo e cucinati in tempi brevi. Equilibrare i propri pasti con cereali in chicco,  legumi ben cotti, con una crema morbida e calda d’inverno, e un’insalatona croccante e dissetante d’estate, impreziosita fa fiori ed erbette selvatiche. L’acqua sulle nostre tavole sia di sorgente, andate a riempire le bottiglie alla fonte voi stessi, godete del piacere di stare insieme mentre consumate un pasto, e soprattutto ricordate che il cibo non passa solo attraverso i nostri corpi, ma li costituisce, e i  nutrienti formano il nostro carattere e le emozioni col quale compriamo, cuciniamo e consumiamo i cibi incide sulla nostra luce interiore.  Il cibo e tutto ciò che lo riguarda venga appreso da voi con consapevolezza, questo cambierà voi e chi siede alla vostra tavola e vi renderà migliori, più saggi e soprattutto più sani!!! Prestate attenzione a ciò che mangiate chiedendovi se quel cibo porta in voi vitalità e salute.”
Livia- un’ultima cosa sulla scelta del formato del libro, la copertina e anche del fatto che non sia un libro con una brossura, con una impaginazione particolare, ma vuole essere proprio un quaderno, perché lo posso mettere i  tasca, nella borsa, anche questa è una scelta precisa? Tra l’altro ha anche un piccolo costo..
Beatrice- Sì ha un costo ridotto, non paragonabile al contenuto e all’impegno.. è editato dalla casa editrice che si occupa degli scritti di Libereso Guglielmi, è grazie a lui che mi è stato chiesto di fare questo libro, perché quando ci siamo incontrati la prima volta io ho voluto preparare in suo onore un grande buffet, c’erano una trentina di portate e volevo festeggiare il nostro incontro, e allora la sua casa editrice ha detto che sarebbe stato bello metterle per iscritto. E da lì ho detto ok, ho messo per iscritto le ricette e ho espresso il desiderio che fossero accessibili a tutti e cariche del mio modo di essere, una cosa semplice ma al tempo stesso selvatica come me, ecco la spirale, dei fogli semplici, con dentro i disegni di Libereso.. un libro che lo si può leggere qui e là, uno può scegliere di leggerlo senza seguire una linea, è un testo circolare, è energia in movimento! Possiede una linea selvatica! Spero che vi piaccia, che vi dia energia, che vi trasmetta lo spirito di scoperta e conoscenza, la curiosità, la voglia di andare a conoscere la Natura e aiutarla. L’urlo della Terra è sempre più forte, chiede aiuto, chiede di essere aiutata, preservata, protetta, amata, riconosciuta! È ora di tutelare la Terra e proteggerla!! Ognuno di noi può aiutarla e fare la differenza semplicemente portando attenzione a ciò che acquista, cucina e mangia!
Think different!!
Livia- un grazie a Beatrice Calia, il suo libro è “L’Erbana una Selvatica in Cucina” ed. Zem.
Grazie a Daniela Ferro per la registrazione dell’intervista, a Cali Carmela Patania per il Video, a Rocchina del Priore per le foto e a Livia Elena Laurentino per la meravigliosa amicizia di cui mi nutre!
Articolo scritto per MyWhere
 http://www.mywhere.it/beatrice-calia-erbana/